Passare ad Arch Linux

Da Windows ad Arch Linux : cronaca di un passaggio

La mia esperienza nel settore IT ha sempre alimentato un interesse profondo per i sistemi open source. Nonostante ciò, la transizione del mio PC personale da Windows a Linux era una decisione rimandata da tempo. I vari test e laboratori di nuove tecnologie che mi incuriosivano erano sempre fatti su server linux esterni (vm online o magari sui vari raspberry di casa). Le motivazioni per non migrare a Linux il mio pc personale erano pratiche: la preoccupazione per la compatibilità dei driver hardware e l’incertezza sulla possibilità di eseguire i miei videogiochi. Titoli come Diablo, Path of Exile, Frostpunk e X-Com sono parte integrante del mio tempo libero, e la prospettiva di non poterli più utilizzare era un freno significativo. A ciò si aggiungeva la questione del tempo, una risorsa limitata tra impegni lavorativi e personali, che rendeva il processo di migrazione una sfida considerevole. Il tempo disponibile era gia poco… non volevo spenderlo per risolvere bug o incompatibilità’. Tuttavia, la volontà di operare su un sistema completamente aperto e personalizzabile a casa, lontano da tutti i vincoli imposti dal solito Windows, alla fine mi ha spinto al passaggio. Ormai uso solo Linux da diverso tempo…. e’ ora di raccontare come e’ andata.

Il primo approccio: Ubuntu e la risoluzione dei problemi

Ho iniziato la migrazione con Ubuntu, considerandola la distribuzione più accessibile per un primo contatto essendo cosi diffusa. La stessa Valve, l’azienda che gestisce Stteam, l’ha presa come distibuzione preferenziale per la stessa ragione quindi nell’ottica del gaming in particolare mi sembrava essere la strada piu semplice e con meno problemi. L’approccio si è rivelato efficace. Gradualmente, sono riuscito a risolvere tutte le problematiche legate all’hardware, individuando i driver necessari o soluzioni alternative. Questo processo ha fornito un’ottima base per far funzionare tutto quello che mi serviva.

La compatibilità dei giochi è stata una sorpresa positiva. Grazie all’implementazione di Steam Proton, la maggior parte dei titoli che utilizzavo su Windows sono risultati pienamente funzionali su Linux direttamente tramite il client Steam. Nonostante qualche piccolo aggiustamento necessario, l’esperienza di gioco è stata complessivamente fluida e stabile, dimostrando la praticabilità del gaming su questa piattaforma. E’ andato tutto al primo colpo? No… ho dovuto studiarci un po’. In primo luogo e’ stato importante capire come funziona Proton…. ma la vera “svolta” e’ stata capire che l’implementazione di Proton di Steam poteva, da sola, risolvere il 90% dei problemi di compatibilita’ che avevo. Valve ha fatto davvero un gran lavoro nel creare un’implementazione con tutti i possibili componenti di sistema necessari tutti nella sua distribuzione. Cosi alla fine la scelta migliore e’ stata quella di far partire i client di tutti i portali di gaming che uso (Epic, Ea etc…) come applicazioni esterne lanciate da Steam. Si, bisogna far partire due client invece di uno…. ma cosi le cose funzionano! E’ tutto perfetto? No…. e’ sicuramente migliorabile… ma il risultato alla fine e’ stato piu che soddisfacente con tutti i titoli che mi interessava poter usare.

Passaggio ad Arch Linux: la ricerca del controllo completo

Con l’aumentare della mia familiarità con Linux, è emersa l’esigenza di un controllo più granulare sul sistema. L’approccio di Ubuntu, sebbene utile per iniziare, è diventato limitante per le mie esigenze di personalizzazione avanzata. La necessità di operare spesso in deroga a configurazioni predefinite o a permessi standard mi ha spinto a cercare una distribuzione che offrisse maggiore libertà. Intendiamoci…. con Linux puoi fare davvero tutto partendo da qualsiasi distribuzione. Ma non ha senso scegliere una distribuzione cosi vincolata e auto-gestita come Ubuntu per poi passare il tempo a smontarla… Ho scelto quindi di passare ad una distribuzione che mi consentisse di fare subito tutto quello che volevo, al costo di dovermi installare tutto da zero e senza nessun ausilio. Complesso? Sicuramente piu complesso di usare Ubuntu… ma in un’era piena di AI che possono darci una mano… basta avere un po’ di voglia di fare e si fa….

Ho quindi optato per Arch Linux. La sua natura, che richiede una configurazione manuale di ogni componente, corrispondeva esattamente al mio desiderio di controllo totale sul sistema. L’unico aspetto da valutare era la metodologia rolling release degli aggiornamenti, che in alcuni contesti può presentare sfide in termini di stabilità. Ma valeva la pena di provare….

Arch Linux: stabilità e flessibilità operativa

Contrariamente alle potenziali preoccupazioni, l’approccio rolling release di Arch, gestito con le adeguate prassi (backup sistematici e monitoraggio degli annunci di sistema), si è dimostrato stabile e altamente flessibile. Attualmente, il mio sistema basato su Arch Linux con ambiente desktop Plasma risponde pienamente alle mie aspettative. La combinazione di leggerezza e ampie capacità di personalizzazione mi permette di ottimizzare l’ambiente per le mie specifiche esigenze.

Per massimizzare le prestazioni nel gaming, ho integrato il Kernel Zen. Questa scelta tecnica è stata dettata dalla ricerca di ottimizzazioni mirate alla reattività, sfruttando al meglio l’hardware a mia disposizione.  Il risultato è un’esperienza di gioco ulteriormente migliorata. L’uso di un doppio kernel implica qualche configurazione in piu a livello di Grub e sopratutto a livello di diriver nvidia…. tuttavia una volta smarcati dopo un po’ di prove i dubbi principali tutto ha cominciato a funzionare a dovere.

Un sistema su misura, in continua evoluzione

Oggi, dispongo di un sistema che è completamente configurato sulle mie esigenze specifiche. Questa realizzazione rappresenta il raggiungimento della flessibilità e del controllo che cercavo… pertanto mi ritengo soddisfatto. Non ci sono più restrizioni imposte da sistemi chiusi, ma un ambiente operativo che posso modellare e adattare liberamente.

Il passaggio e’ stata una bella esperienza, anche se non lo ritengo un ponto di arrivo. E’ un processo di miglioramento e tuning in continua evoluzione… ed e’ bello che sia cosi. La natura di Linux, in particolare di Arch, offre un’infinita serie di opportunità per approfondire le conoscenze tecniche e personalizzare ulteriormente il proprio ambiente. È un percorso che continua ad evolversi con ogni nuova configurazione e ogni nuova scoperta.

Richiede dello studio? Si.

Potrebbe avere delle complicazioni. Certo.

Ve lo consiglio?

Assolutamente si.